la costruzione del consenso
La differenza tra la propaganda e l'istruzione viene spesso cosí definita: la propaganda impone all'uomo ció che deve pensare, mentre l'istruzione insegna all'uomo come dovrebbe pensare.
(Sergei Hessen)
Nel 1926 il regime fascista in Italia utilizzó tutti i mezzi di comunicazione per ampliare il consenso popolare. L'educazione, l'indottrinamento dei bambini e la scuola divennero il mezzo privilegiato della propaganda fascista, nonché un serbatoio di reclutamento.
Ció fu possibile grazie alla creazione di organizzazioni come l'Opera Nazionale Balilla (ONB) o i Giovani Universitari Fascisti (GUF), a cui era obbligatorio aderire ed il cui obiettivo primario era quello di formare e istruire futuri soldati. Anche i professori furono costretti ad approvare la riforma ( su piú di 1000 docenti solamente 12 si rifiuteranno ).
L'ONB era stata concepita dai fascisti come uno strumento di penetrazione nelle istituzioni scolastiche e mirava, non solo all'educazione spirituale, culturale e religiosa, ma anche all'istruzione premilitare, ginnico-sportiva, professionale e tecnica. Scopo dell'ONB era infondere nei giovani il sentimento della disciplina e dell'educazione militare, rendendoli consapevoli del loro ruolo di 'fascisti del domani'.
L'ONB comprendeva ragazzi e ragazze dai 6 ai 18 anni. Era suddivisa nel seguente modo:
Figli della Lupa: ragazzi e ragazze dai 6 agli 8 anni;
Balilla: ragazzi dagli 8 ai 14 anni;
Piccole italiane : ragazze dagli 8 ai 14 anni;
Avanguardisti: ragazzi dai 14 ai 18 anni, veniva curato l'addestramento e la preparazione militare dei giovani;
Giovani Italiane: ragazze dai 14 ai 18 anni.
Tutti gli appartenenti all' ONB avevano una divisa, che consisteva in una camicia nera, un fazzoletto azzurro, dei pantaloni grigioverde, un fascia nera e il fez. Inoltre i ragazzi erano dotati di un moschetto. Le ragazze, invece, portavano una camicetta bianca e una gonna nera.
FONTI:
Per approfondimenti riguardo l'ONB sul sito Memoria e impegno.