LA BELLE ÈPOQUE
Montmartre, Belleville: è da questi quartieri che partono le folli ragazze che si riversano sulla città e che come falene vanno a bruciarsi nella sua luce. Sono esse che più tardi, ancora giovani e vivaci, o sciupate e decrepite, si ritroveranno a fare le spaccate o a intrallazzare nei vari Moulin Rouge o nelle Opera.
Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento l'Europa viveva in un clima di euforia generale. Le innovazioni tecnologiche e la fiducia in un progresso materiale avevano favorito la ripresa della crescita industriale ed economica. Questo clima di spensieratezza coinvolse anche le classi meno abbienti.
Nascono nuove forme d'arte in tutta Europa (Liberty o stile floreale in Italia, Modern style in Gran Bretagna, modernismo in Spagna,) esaltanti l'estetica naturalistica, il linearismo raffinato e la ricerca decorativa da applicare a oggetti di uso comune o in campo architettonico la francese Art Nouveau.
Il benessere, le strade illuminate, la merce in notevole quantità nei grandi magazzini, i caffè parigini, i cabaret e i teatri: tutto dava la sensazione che si fosse raggiunto uno sviluppo grandioso e destinato a durare per sempre.
Mentre sul mondo gravava la minaccia della guerra, la vita, soprattutto nelle grandi città, procedeva all'insegna della gioia di vivere.
Le esposizioni universali erano celebrazioni dei risultati raggiunti, in cui venivano esibite le ultime meraviglie dalla scienza, della tecnica e dell'arte.
La belle époque è anche l'inizio di balletti trasgressivi e della vita notturna.
Il cancan era ballato nei locali parigini, dove serviva alle prostitute per adescare clientela, fino ad arrivare al mitico Moulin Rouge, che attirava la buona società coccolata da un locale arredato in modo lussuoso, con sovrabbondanza di specchi, sculture e mobili sfarzosi.